Diomedeidæ
copyright © Adriano Alfaro, Daiki Nakamori e Gaetano Mirko Vatiero
Milano, 2013-2015
Progetto per il modulo Visioning del Laboratorio di Concept Design del CdL in Design del Prodotto per l’Innovazione della Scuola del Design del Politecnico di Milano.
Esposto nello stand LEXUS in Via Tortona al Fuorisalone di Milano. [14-19/4/2015]
Esposto alla usagi gallery di Hong Kong nell’ambito della rassegna Surprising Japan, curata da Design Pier. [29/11/2016 – 4/12/2016]
Notizie – Diomedeidæ, PROTOTYPE WINNER al LEXUS DESIGN AWARD 2015, Diomedeidæ in mostra a Hong Kong con l’archistar Kengo Kuma, Diomedeidæ @ Surprising Japan by Design Pier.
Ne hanno parlato – designboom, design milk, Lexus, domus, INTERNI, Repubblica, Repubblica, Repubblica, Repubblica, JapanDesign, DesignerBlog, adnkronos, SYS-CON, Spazi di lusso, Stylife, AUTOMOTONEWS, MEGAMODO, CRISALIDE, FASHIONMAG, Toyota, Revista Código, Japan Design, Kuwait Times, designboom, MONCAUTO GROUP, ELLE DECOR, al Volante, Core77, Frizzifrizzi.
LEXUS DESIGN AWARD 2015 prototype winner, concorso organizzato da LEXUS e Designboom.
Arthur Huang
Mentore
Architetto, ingegnere, fondatore di MINIWIZ.
Toyo Ito
Giudice
Archistar.
Paola Antonelli
Giudice
Curatrice MoMa, Dipartimento di Architettura e Design, New York.
Aric Chen
Giudice
Curatore M+, museo delle culture visive, Hong Kong.
Birgit Lohmann
Giudice
Chief Editor di designboom.
Alice Rawsthorn
Giudice
Critica di design.
Tokuo Fukuichi
Giudice
Presidente di Lexus International.
Arthur Huang
Mentore
Architetto, ingegnere, fondatore di MINIWIZ.
Toyo Ito
Giudice
Archistar.
Paola Antonelli
Giudice
Curatrice MoMa, Dipartimento di Architettura e Design, New York.
Aric Chen
Giudice
Curatore M+, museo delle culture visive, Hong Kong.
Alice Rawsthorn
Giudice
Critica di design.
Birgit Lohmann
Giudice
Chief Editor di designboom.
Tokuo Fukuichi
Giudice
Presidente di Lexus International.
DIOMEDEIDÆ v2.0,
APRILE 2015
“Diomedeidæ vuole dimostrare come esistano ancora tante strade alternative al gas e al petrolio”, affermano Adriano, Mirko e Daiki. “Si tratta di una provocazione, di una fonte di ispirazione per nuovi progetti, che sfruttino fonti innovative di energia, pulite e rinnovabili”.
L’energia è ovunque intorno a noi, ma non sempre abbiamo consapevolezza della sua presenza e della sua intensità. Né di come funziona. Tante forze, che definiscono la nostra esistenza, non sono percepite direttamente dai nostri sensi: pensiamo solo, ad esempio, alla forza di gravità. Eppure tali energie determinano addirittura il funzionamento del nostro corpo; di queste stesse forze – spesso inconsapevolmente – teniamo conto quando andiamo progettare oggetti, spazi e movimenti…
Si è riflettuto su queste energie invisibili e Diomedeidæ è il risultato dello studio per renderle percepibili. Diomedeidæ rivela queste forme di energia attraverso un sistema meccanico che trasforma minime vibrazioni in luce.
I LED, che diffondono la propria luce attraverso dei tubi acrilici traslucidi, sono alimentati da cristalli piezoelettrici, in grado di convertire l’energia meccanica, applicata sollevando o spingendo verso il basso l’artefatto, in elettricità pulita.
Giunti triassiali, infine, consentono un movimento ad onda, oltre a collegare i moduli in un modo versatile che si adatta a differenti scenari.
L’effetto piezoelettrico è presente in quasi tutti i materiali cristallini che sono privi di centro di simmetria. La piezoelettricità (la parola deriva dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica e al tempo stesso di deformarsi in maniera elastica quando sono attraversati da corrente.
LEXUS, A JOURNEY OF THE SENSES
MENTORING SESSION A TAIPEI CON ARTHUR HUANG,
DIOMEDEIDÆ v1.5,
GENNAIO 2015
DIOMEDEIDÆ v1.0,
DICEMBRE 2013
Diomedeidæ è un’installazione che mette in scena la trasformazione dell’energia cinetica in luce. Il nome rimanda ai grandi uccelli marini, chiamati diomedee.
Diomedeidæ è infatti composta da due lunghe ali sospese unite mediante piccole molle fissate su appositi sostegni modulari in legno. Tirando in basso un peso, che pende dalla giuntura delle ali, Diomedeidæ si muove, quasi con un moto perpetuo, simulando il volo di un uccello.
All’interno delle ali, due luci diffuse da materiale traslucido s’illuminano grazie all’energia generata da due piezo posti al centro della struttura: questo materiale è infatti in grado di produrre energia elettrica se sottoposto a deformazione – in questo caso quella applicatagli dal movimento delle ali.
Diodi, condensatori e molle interposte al nylon a cui è sospesa la struttura contribuiscono a rendere la luce più morbida e il movimento più continuo.