Diomedeidae v.2.0, Lexus Design Award 2015

In occasione della Design Week 2015 di Milano, i tre designer Adriano Alfaro di Sorrento, Daiki Nakamori di Osaka, Gaetano Mirko Vatiero di Napoli hanno esposto il loro progetto nel padiglione Lexus in Via Tortona, la più visitata area del Fuorisalone. Essendosi posizionati tra i quattro finalisti del Lexus Design Award (il tema dell’anno erano i Sensi), i tre designer hanno inoltre ricevuto da Lexus, la più facoltosa e potente azienda giapponese, un finanziamento di 2,5 milioni di Yen per perfezionare e prototipare il progetto.

CONCORRENTI E GIURIA

Diomedeidæ, la scultura cinetica luminosa con la quale hanno partecipato al contest, è stata selezionata, tra quasi 1200 progetti provenienti da 72 paesi, da una giuria di prim’ordine composta da Toyo Ito (archistar), Paola Antonelli (curatrice MoMa, Dipartimento di Architettura e Design, New York), Aric Chen (curatore M+, museo delle culture visive, Hong Kong), Birgit Lohmann (Chief Editor di designboom), Alice Rawsthorn (critica di design), Tokuo Fukuichi (Presidente di Lexus International).

POETICA

L’energia è ovunque intorno a noi, ma non sempre abbiamo consapevolezza della sua presenza e della sua intensità. Né di come funziona. Tante forze, che definiscono la nostra esistenza, non sono percepite direttamente dai nostri sensi: pensiamo solo, ad esempio, alla forza di gravità. Eppure tali energie determinano addirittura il funzionamento del nostro corpo; di queste stesse forze – spesso inconsapevolmente – teniamo conto quando andiamo progettare oggetti, spazi e movimenti… Su queste energie invisibili si è riflettuto e Diomedeidæ è il risultato dello studio per renderle percepibili. Diomedeidæ rivela queste forme di energia attraverso un sistema meccanico che trasforma minime vibrazioni in luce.

MECCANICA

I LED, che diffondono la propria luce attraverso dei tubi acrilici traslucidi, sono alimentati da cristalli piezoelettrici, in grado di convertire l’energia meccanica, applicata sollevando o spingendo verso il basso l’artefatto, in elettricità pulita. Giunti triassiali, infine, consentono un movimento ad onda, oltre a collegare i moduli in un modo versatile che si adatta a differenti scenari.

CRISTALLO PIEZOELETTRICO

L’effetto piezoelettrico è presente in quasi tutti i materiali cristallini che sono privi di centro di simmetria. La piezoelettricità (la parola deriva dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica e al tempo stesso di deformarsi in maniera elastica quando sono attraversati da corrente.

APPLICAZIONI FUTURE

I moduli di Diomedeidæ possono essere disposti a proprio piacimento, specialmente su scala architettonica o paesaggistica. Si immagini, ad esempio, che le vibrazioni di un ponte a sospensione possano essere convertite in illuminazione, che i flussi di vento tra i palazzi possano far brillare giardini verticali facendoli apparire vivi, o che lo sfrecciare delle automobili in autostrada possa essere visualizzato con questa tecnologia.
Sfruttando minime energie dalle attività umane o dalla natura, i moduli di Diomedeidæ possono creare scenari che stimolano i sensi e incrementano la consapevolezza delle fonti di energia che ci circondano, permettendoci di percepire forze invisibili e spazi vivi.

CONCLUSIONI

Diomedeidæ vuole dimostrare come esistano ancora tante strade alternative al gas e al petrolio“, affermano Adriano, Mirko e Daiki. “Si tratta di una provocazione, di una fonte di ispirazione per nuovi progetti, che sfruttino fonti innovative di energia, pulite e rinnovabili“.

Il progetto del team italo-giapponese ha convertito in energia elettrica pulita i tocchi degli oltre 50’000 visitatori che hanno visitato la mostra durante l’evento, permettendo loro di percepire visivamente, con flash di luce bio-ispirati, il flusso di energia cinetica che dalle loro dita si trasmetteva alla struttura modulare della scultura.

APPROFONDIMENTO | La pagina ufficiale del progetto Diomedeidæ, con tante altre fotografie e informazioni su sui primi prototipi, è disponibile a questo indirizzo.